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Millennials e burnout: e se la goccia fa traboccare il vaso?
La tecnologia può causare stress nelle nuove generazioni
I millennials sono definiti nativi digitali poiché hanno accesso alla tecnologia digitale sin dalle prime fasi della vita e la utilizzano per perseguire i loro interessi. I millennials si trovano nel bel mezzo di una società dall’informazione frenetica che modella le loro aspirazioni, esigenze e comportamenti.
Questo comporta un'alta competenza digitale nella generazione Y, insieme a capacità multi-tasking e multi-screening. Sebbene la tecnologia sia diventata il loro punto di riferimento, la psicologia del lavoro sta studiando come questo fenomeno stia avendo profonde conseguenze in molti aspetti della loro vita.
La tecnologia a supporto delle relazioni lavorative
La classificazione delle generazioni si basa sul concetto di coorti, ovvero gruppi di persone con credenze e atteggiamenti identificativi, con problemi comuni e con esperienze simili.
Ogni generazione è modellata da fattori esterni, come ad esempio:
- Mass media
- Economia
- Eventi sociali
- Cultura popolare
- Valori condivisi
Sulla base di questi criteri la letteratura definisce Generazione Y le persone nate tra il 1977 e il 2000, anche se non esiste un generale consenso riguardo la data (Twange, Campbell, Hoffman, Lance, 2010; Tapscott, 2009). Tuttavia, anche se vengono chiamati con diversi nomi, la caratteristica comune tra i membri di questa generazione è sicuramente l’importanza della tecnologia nella loro esistenza.
Questo concetto è fondamentale soprattutto perché la maggior parte delle persone che sono attualmente impiegate nelle aziende di tutto il mondo fa parte della Generazione Y, diventando la più grande forza lavoro generazionale.
Lo stress tecnologico nei millennials
Se da una parte la tecnologia connette i millennials al resto del mondo, dall’altra può avere effetti deleteri soprattutto se utilizzata sul posto di lavoro. Tecnostress è il termine per indicare l’incapacità di far fronte alla comunicazione e alle informazioni della tecnologica, provocando stress ed esaurimento.
Lo studio di Lowrie (2019) ha analizzato come sovraccarico emotivo, stress e burnout fossero aspetti di un fenomeno comune tra gli assistenti sociali. Per poterlo misurare ha progettato un quadro di metodi qualitativi misti per studiare come la relazione tra sovraccarico di mail potesse influire sulla fidelizzazione delle organizzazioni.
I partecipanti erano assistenti sociali assunti attraverso tre diverse associazioni:
- Centri di detenzione minorile e programmi alternativi (JDCAP)
- National Partnership for Juvenile Services (NPJS)
- Pennsylvania Council per i servizi per bambini, giovani e famiglie (PCCYFS).
Tra i partecipanti sono stati inclusi anche iscritti all’università di Kutztown. I risultati mostrano che il sovraccarico della posta elettronica provocava più risposte stressogene nei membri della generazione X e nei millennials, rispetto alla coorte generazionale dei Boomer (i nati prima degli anni ’70).
Non solo la quantità delle richieste via mail può provocare ansia e depressione, ma anche la qualità. Lo stress aumenta anche quando non sono chiare le aspettative di risposta (Brown, Duck e Jimmieson, 2014).
Quando gli utenti sentono che le loro risorse non sono abbastanza sufficienti per adeguarsi alle esigenze tecnologiche, iniziano a mostrare segni di ansia, stanchezza mentale e disimpegno (Day, Paquet, Scott e Hambley, 2012; Demerouti, Bakker, Nachreiner, & Schaufeli, 2001; EstévezMujica & Quintane, 2018; Reinke & Chamorro-Premuzic, 2014).
L’impatto della comunicazione della tecnologia su burnout e stress può essere di importanza significativa soprattutto nel settore sociale perché vi è un alto tasso di assenteismo e abbandono (Estévez-Mujica e Quintane 2018).
Un tema già affrontato anche dalla formazione ECM nel corso ECM FAD "Burnout e dipendenza da lavoro nelle professioni sanitarie" che offre un'ampia panoramica degli effetti del workhaolism e del burnout nelle professioni sanitarie, una delle categorie professionali più a rischio di stress lavorativo.
Possibili soluzioni al problema dello stress tecnologico
Per riuscire a soddisfare le esigenze di questo nuovo comparto di lavoratori e ridurre il rischio di burnout, è importante raccogliere le loro idee sul cambiamento organizzativo.
Per Tulgan (2009), le aziende possono:
- Supportare il confronto tra le diverse generazioni creando connessioni relazionali
- Creare immediata condivisione di informazioni e dati
- Personalizzare la competenza tecnologia
- Proporre modalità di collaborazione intergenerazionale e acquisizione della conoscenza.
Con la loro immersione nel mondo digitale, i millennials hanno contribuito a produrre modalità di comunicazione che non corrispondono con il modello comunicativo di altre generazioni che già lavorano nei contesti aziendali e sociali.
L’aspetto più importante delle interconnessioni tra lavoratori è il rapporto tra supervisore e supervisionato (Myers & Sadaghiani, 2010) e questo può essere inficiato dall’utilizzo massiccio delle mail. Questo provoca un rischio sulla salute psicologica dei lavoratori, causando la perdita di significativi scambi sociali (Hill, Kang e Seo, 2014).
Le sfide del mondo odierno
Anche nella quotidianità gli effetti della tecnologia possono influire sulla percezione e sulla gestione delle risorse emotive. Nell’intervista di Anne Helen Petersen, “How Millennials Became the burnout generation”, la giornalista indaga il rapporto tra tecnologia e millennials in occasione delle elezioni di metà mandato del 2018.
Tim, uno dei partecipanti all'intervista, ha affermato:
"Ho provato a registrarmi per le elezioni del 2016, ma era oltre la scadenza quando ho provato a farlo. Odio spedire roba per posta; mi dà ansia."
L’intervistato spiega come la quantità di operazioni da compiere per poter aver accesso al voto possa inficiare la partecipazione dei millennials alle elezioni e ha aggiunto:
"La quantità di lavoro logicamente non è poi così tanto. Compila un modulo, invialo per posta, vai nel luogo specifico in un giorno specifico. Ma questo tipo di attività può essere difficile per me se non ne sono entusiasta."
Spiegazioni come quella di Tim creano contrapposizioni tra le generazioni: da una parte i compiti di un’esistenza autosufficiente delle generazioni X e boomers, dall’altra le difficoltà percepite dai millennials.
In conclusione, la tecnologia è il fattore distintivo della generazione Y e dei millennials in generale. Ma se da una parte questo promuove lo scambio comunicativo, velocizza i processi di lavoro e permette ai millennials di connettersi con ogni parte del mondo, dall’altra non fornisce strumenti per fronteggiare gli effetti del burnout e dello stress.
L’obiettivo della ricerca futura sarà quello di esplorare il ruolo che la dipendenza della e-mail e della tecnologia potrebbe svolgere su stress, ansia e depressione. Inoltre, è importante identificare delle modalità di lavoro e di supporto all’utilizzo della tecnologia che tenga in considerazione della qualità della vita dei millennials.
Leggi anche:
Ebook Ecm "Burnout e dipendenza da lavoro nelle professioni sanitarie"
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Fonti:
Day, A., Paquet, S., Scott, N., & Hambley, L. (2012). Perceived information and communication technology (ICT) demands on employee outcomes: The moderating effect of organizational ICT support. Journal of Occupational Health Psychology, 17(4), 473–491
Lowrie L., Exploring the relationships of Email Overload, Stress and Burnout in Social Workers, Kutztown University Research Commons at Kutztown University Social Work Doctoral Dissertations Social Work Spring 4-1-2019
Myers, K. K., & Sadaghiani, K. (2010). Millennials in the workplace: A communication perspective on Millennials’ organizational relationships and performance. Journal of Business and Psychology, 25(2), 225–238
Petersen, Anne Helen. "HOW MILLENNIALS BECAME THE BURNOUT GENERATION." AMASS, vol. 23, no. 3 2019, p. 8 . Gale Academic Onefile, Accessed 23 Nov. 2019.
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