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Il consumo di frutta durante la gravidanza migliora la cognizione del bambino? Lo studio dell'Alberta University
L’alimentazione prenatale potrebbe incidere sullo sviluppo cognitivo del neonato
Curare l’alimentazione prenatale influisce sulla salute dei nascituri. Gli studi recenti si sono dunque focalizzati sugli effetti del consumo di frutta nelle madri in gravidanza. L’utilizzo di modelli animali ha infatti fornito informazioni importanti sul miglioramento delle prestazioni cognitive in un compito di memoria olfattiva.
Dal cibo allo sviluppo cognitivo del neonato: i fattori di rischio e di protezione
Un’alimentazione sana non é solo una raccomandazione quotidiana ma un imperativo per la corretta formazione e lo sviluppo del cervello nei neonati (Nyaradi et al., 2013). Per dimostrare come il consumo di frutta in gravidanza possa essere correlata al miglioramento cognitivo infantile gli studi hanno utilizzato modelli animali.
La Drosophila wild-type chiamata anche “moscerino della frutta” ha fornito in altri studi informazioni decisive sui meccanismi dell’invecchiamento, il sistema immunitario e gli effetti di malattie degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer (Marsh et al., 2006). Nello studio di Dickson et al. (2020) una serie di esperimenti sulla Drosophila wild-type hanno valutato l’esposizione prenatale al succo di pomodoro (alto contenuto di licopene) e succo d’arancia (alto contenuto di fruttosio) sulla memoria associativa (Bolduc et al., 2016).
Gli effetti benefici sulla memoria a breve e lungo termine persisteva anche in mosche vecchie di una settimana dimostrando come il protocollo alimentare avesse funzionato. L’integrazione di un solo succo (o di arancia o di pomodoro) non ha prodotto invece significativi miglioramenti della memoria.
Lo studio CHILD e gli effetti benefici nei modelli umani
Per determinare gli effetti dell’alimentazione sui neonati il team di Dickinson et al. (2020) della Neuroscience and Mental Health Institute (NMHI) dell'Università di Alberta ha replicato lo studio precedente in un modello di mammiferi. Secondo ricerche recenti (Gomes et al., 2016) infatti l’integrazione di acido folico prenatale ha ridotto significativamente l’incidenza di deficit neurali nell’uomo.
La disregolazione nel metabolismo dei carboidrati può portare invece a difetti funzionali e persino strutturali nella progenie.
L’aumento di assunzione materna di bevande zuccherate ha inoltre ridotto lo sviluppo dell’intelligenza verbale nei bambini (Cohen et al., 2018). La valutazione dell’impatto della dieta prenatale sulle performances cognitive della progenie non ha solo esiti negativi come dimostrato da Makrides et al. (2010).
Lo studio di coorte su larga scala CHILD (Canadian Healthy Infant Longitudinal Development) ha seguito il consumo alimentare delle madri in gravidanza e ha registrato sistematicamente gli effetti sulla cognizione dei loro figli (Bolduc et al., 2016).
Lo studio CHILD si é focalizzato in prima battuta sull’assunzione di nutrienti come:
- fibra alimentare
- calcio
- acidi grassi
- omega 3
Dai risultati é emersa una relazione positiva tra il consumo di frutta e punteggi cognitivi sulla scala di Bayley nei bambini ad un anno di età indipendentemente dal sesso (Bolduc et al., 2016).
La stessa procedura é stata utilizzata dal team di Dickinson et al. (2020) anche in esperimenti con ratti in gravidanza. La progenie maschile é stata svezzata sino al giorno 18 post-natale per poi essere valutata in compiti di apprendimento e memoria spaziale. Le prestazioni hanno riportato punteggi migliori sia per i compiti sul labirinto acquatico circolare che in quelli di recupero.
E’ interessante notare che l’esposizione prenatale alla frutta si riflette solo in specifici processi cognitivi come il consolidamento delle informazioni e non sull’apprendimento tout-court.
Lo studio CHILD non ha tuttavia tenuto conto della differenza di assunzione di frutta intera e succo nonostante i profili nutrizionali diversi (USDA-ARS, 2018).
Il succo di pomodoro contiene infatti:
- ferro
- vitamina C
- tiamina
- riboflavina
- licopene
Rispetto al pomodoro crudo invece ha meno fibre e vitamina K.
Il succo di arancia ha un minore quantità di fibre e beta carotene ma in compenso contiene:
- calcio
- ferro
- fosforo
- vitamina A
- vitamina E
Un aspetto importante nella valutazione finale dell’impatto nutrizionale perché potrebbe livellare gli effetti sui meccanismi di modelli differenti.
Anche i compiti utilizzati nello studio CHILD hanno preso in considerazione sistemi di memoria diversi. La memoria spaziale studiata nei ratti infatti dipende dal funzionamento dell’ippocampo (Morris et al., 1984) mentre altri compiti di condizionamento coinvolgono la memoria emotiva situata nell’amigdala (Phillips et al., 1992).
Non si esclude tuttavia che i risultati analoghi nei diversi modelli possano essere dati dai patterns comportamentali delle madri. I modelli di attività utili al consolidamento della memoria nella progenie potrebbero quindi modulare gli effetti dell’esposizione di frutta in gravidanza (Hasselmo, 1999).
A tal proposito Claire Scavuzzo, autrice e ricercatrice dell’Università di Alberta, ha affermato:
“La nostra ricerca ha confermato i risultati dello studio originale dove il consumo di frutta in gravidanza influenza le misure cognitive dei bambino fino ad un anno di età. Bisogna approfondire tuttavia se il consumo di frutta e non altri fattori siano realmente responsabili di questi miglioramenti”.
Una recente meta-analisi ha infatti esaminato gli effetti dell’alimentazione prenatale sulla prole sino a 9 anni (Borge et al., 2017) dimostrando come il punteggio del QI verbale a 12 mesi preveda in misura modesta il QI adulto (Fagan et al., 2007).
In conclusione gli studi futuri dovrebbero determinare in maniera più precisa in quale stadio dello sviluppo neurale é importante aumentare il consumo di frutta. La ricerca potrebbe inoltre utilizzare il modello descritto dallo studio CHILD anche nei disturbi dello sviluppo come autismo ed encefalopatie. Lo sviluppo di interventi dietetici prenatali potrebbe aiutare a prevenire deficit cognitivi e comportamentali anche a lungo termine.
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Fonti:
Cohen J.F., Rifas-Shiman S.L., Young J., Oken E., Associations of Prenatal and Child Sugar Intake With Child Cognition. American journal of preventive medicine. 2018 Jun 1; 54(6):727–35. https://doi.org/10. 1016/j.amepre.2018.02.020 PMID: 29674185
Gomes S., Lopes C., Pinto E. , Folate and folic acid in the periconceptional period: recommendations from official health organizations in thirty-six countries worldwide and WHO. Public health nutrition. 2016 Jan; 19(1):176–89.
Fagan J.F., Holland C.R., Wheeler K., The prediction, from infancy, of adult IQ and achievement. Intelligence. 2007 May 1; 35(3):225–31 University of Alberta. "Does consuming fruit during pregnancy improve cognition in babies?." ScienceDaily. ScienceDaily, 4 March 2020.
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